Le diverse tipologie di impianti nei Data Center
Scopri i vantaggi e gli svantaggi delle diverse tipologie di impianti nei Data Center e del Distributed Pumping
In questo modulo, analizzeremo i vantaggi e gli svantaggi del circuito primario variabile e del circuito primario costante/secondario variabile quando si utilizza Distributed Pumping nei Data Center, e come consideriamo il circuito primario e quello secondario in modo diverso con il Distributed Pumping.
Distributed Pumping offre versatilità adattandosi perfettamente ai sistemi esistenti dei Data Center, che si tratti di un sistema primario variabile o primario costante/secondario variabile.
Diamo un’occhiata ai vantaggi e agli svantaggi dell’utilizzo di entrambi i circuiti nei Data Center con Distributed Pumping. Il circuito primario variabile è noto per il design efficiente. Questo perché:
Ha un Capex inferiore.
Consente di risparmiare spazio,
ha un consumo energetico inferiore.
Poiché i Data Center hanno bisogno di nuove soluzioni più sostenibili e salvaspazio per poter essere efficienti, i vantaggi di questo circuito sono allettanti. Ma tutto questo ha un costo. Gli svantaggi di un circuito primario variabile sono: Design complesso. Rischio di malfunzionamento del bypass. Commissioning dispendioso in termini di tempo. Difficile definizione del Critical Index Circuit. Il circuito primario costante/secondario variabile è un design convenzionale. Questo circuito facilita: la progettazione, la messa in servizio, il bilanciamento e la manutenzione.
Ma gli svantaggi sono:
Ha un Capex superiore.
Ha bisogno di più spazio.
Ora approfondiamo le specifiche di un sistema Distributed Pumping in un Data Center. Con il Distributed Pumping, adottiamo una prospettiva unica in termini di circuito primario e circuito secondario utilizzando la linea di disaccoppiamento, nota anche come bypass. Questo elemento ci consente di: Controllare il circuito primario e il circuito secondario. Ottimizzare il loro bilanciamento. Controllare il ΔT del sistema.
Esploriamo come funziona, a partire dal circuito primario. Nei Data Center, la preoccupazione principale è la sicurezza del chiller. I segnali inviati dalla valvola di controllo del chiller comunicano al controller MPC che il chiller è in funzione. Utilizzando sensori di pressione differenziale nei chiller, misuriamo la portata di ogni chiller. Se la portata minima non viene soddisfatta, le pompe modulanti del circuito primario aumentano la velocità. Una volta che la portata minima è stata assicurata, i circuiti primario e secondario possono essere bilanciati. Il circuito secondario deve fornire sufficiente acqua refrigerata per soddisfare il carico delle unità di trattamento aria nella sala computer (CRAH), mentre il circuito primario deve fornire la quantità esatta di acqua refrigerata per soddisfare questa domanda. Sensori di temperatura sono installati nei circuiti primario e secondario per bilanciare la portata nei circuiti.
Monitorando le temperature differenziali, il sistema garantisce il corretto bilanciamento, fondamentale per prevenire la portata di bypass. Eventuali discrepanze attivano le pompe in modo che si adeguino rapidamente. Il pompaggio insufficiente innesca un aumento di velocità nelle pompe primarie. Il pompaggio eccessivo richiede una riduzione nella portata della pompa primaria. Un sistema bilanciato garantisce l’erogazione della giusta quantità di acqua refrigerata, aiutando il Data Center a risparmiare energia nell’intero sistema.
Distributed Pumping dimostra i suoi vantaggi, eliminando la portata di bypass e migliorando l’efficienza del chiller, ottimizzando così il consumo energetico nel Data Center.
Diamo ora un’occhiata al circuito secondario. Il circuito secondario eroga acqua refrigerata ai componenti essenziali, come le unità CRAH e valuta il carico assorbito dalle sale dati. Ciò assicura che il sistema risponda in modo accurato alle esigenze del Data Center. Le pompe distribuite sul circuito secondario funzionano in modo autonomo, ciascuna dimensionata per il carico delle unità CRAH e relative tubazioni. Queste pompe modulano il loro funzionamento, regolando la portata in modo da fornire l’esatta quantità di acqua refrigerata richiesta per l’unità CRAH collegata. I circuiti rimangono bilanciati attraverso la costante comunicazione tra le pompe e i sensori.
Se si dovesse espandere il Data Center aggiungendo circuiti extra, l’equilibrio del sistema rimarrebbe inalterato. Questa adattabilità è il risultato della regolazione indipendente di ogni pompa in base al feedback ricevuto dal suo circuito specifico. Il Distributed Pumping è un cambiamento importante nel modo in cui affrontiamo i circuiti primario e secondario all’interno dei Data Center. Il suo impatto si traduce in risparmi sui costi, utilizzo efficiente dello spazio e una riduzione significativa nel consumo energetico.